Quando l’arte unisce la popolazione: Nikolaj Larsen

 Nikolaj Larsen,  è un giovane artista Danese, che attraverso la fotografia, le istallazioni, la pittura e molte altre forme d’arte, sono riuscite a parlare del problema dell’immigrazione.

Nel 2011 l’artista Danese realizzò “Ode TO the Perished”, ispirato ai movimenti dei flussi migratori in Europa, una ricerca ampia che sviluppava il tema del viaggio e dello scambio culturale.

Non mancano inoltre anche attacchi alla politica, e al mondo di oggi.

Il suo linguaggio spesso pungente e tagliente, ci lascia spesso spiazzati da una situazione cosi attuale e reale.

L’artista si è inoltre occupato di diversi problemi immigratori, come ad esempio l’immigrazione in India.

La bravura di Nikolaj Larsen è quella di farci entrare quasi in intimità con la persona raffigurata e suscitare numerose emozioni.

Guardiamo ora qualche sua opera:

 

 

 

 

Quanto sfruttiamo il nostro patrimonio artistico rispetto agli altri paesi?

Secondo numerose statistiche l’Italia è il paese più ricco del mondo dal punto di vista artistico. Purtroppo negli ultimi anni il tasso di stranieri che partono per visitare il bel paese si è ridotto notevolmente. Si preferiscono mete Orientali, oppure l’est Europa.

Come mai? 

Uno fra tutti la mancanza di servizi, adatti a visitare il nostro paese. Prendo l’esempio della mia regione, la Calabria, un mio professore mi ha raccontato una storia, dove i suoi colleghi Inglesi schernivano la Calabria dicendo tali parole: “È stato più semplice trovare un volo diretto Londra – Calabria che trovare un pullman per andare in albergo una volta arrivati”.

Nel mio ultimo viaggio, in Repubblica Ceca dopo esser sceso dall’aereo uscito, in meno di mezzora sono riuscito ad arrivare a destinazione senza nessuna difficoltà.

Inoltre, noto una mancanza di pubblicizzazione del nostro paese io ancora scopro nella mia regione dopo quasi venti anni posti incantevoli e non posso neanche immaginare quante bellezze naturali e artistiche ancora non conosco.

Il non riuscire a sfruttare il nostro patrimonio artistico è impensabile, siamo lo stato più ricco del mondo e ci accontentiamo di lottare per sopravvivere.

Quello che porterei quindi da molti altri paesi è sicuramente il saper sfruttare al meglio quel che hanno.